L’osteria dove regna il calore dell’accoglienza
La mia prima volta nell’Osteria Da Conte fu negli anni ’90, anzi, era proprio il 1993. Giorgio Conte, classe 1955, iniziò la sua avventura nel mondo enogastronomico aprendo nel 1978 una birreria a pochi chilometri da Marano Veneziano. Pochi anni dopo, un’esperienza enoica alla Caneva di Jesolo, dal maestro enoitecaro auro Lorenzon, una buona gavetta nel mondo del vino. Dopo l’esperienza da Mauro, eccolo alla Ragnatela, una delle prime condotte di Slow Food.
Birra, vino, esperienza in cucina, arriva così il 1992, quando Giorgio e la moglie Manuela decidono di aprire la loro osteria, l’attuale Osteria Da Conte.
Davanti all’osteria, una vecchia fabbrica di assemblaggio di concimi, ormai dismessa, con relativa pesa. All’interno dell’osteria, una saletta era destinata ad un negozio di barbiere, nel retrostante la ferrovia della linea Milano – Venezia. C’era tutto: l’osteria dai soffitti bassi con travi di legno che ospitava gli operai a fine lavoro, un barbiere a disposizione, un oste ed un treno. Era come l’inizio di un film neorealistico degli
anni ’60.
Nel ’93 misi il primo piede da Giorgio e la Manu, il barbiere c’era ancora, come anche il treno e la fabbrica. Pochi anni e il barbiere andò in pensione, la fabbrica venne dismessa, gli operai andarono in pensione pure, ma Giorgio la pensione non sapeva cosa fosse.
Oggi al posto della saletta del barbiere, una ricca cantina che custodisce vini rarissimi, selezionati da Giorgio. Due accoglienti sale ospitano i tanti clienti, che raggiungono questa bellissima osteria non solo dal Veneto, ma da tutta l’Italia. In cucina, purtroppo, non c’è più la Manu, partita troppo presto. La tenacia premiò Giorgio che continua con i due chef in cucina e il prezioso aiuto di Ivana, fedele collaboratrice in sala, il lavoro iniziato con la Manuela.
La cucina è semplice ma altrettanto apprezzata, con materie prime di altissima qualità.
Nel menu di Giorgio, scritto ancora a mano in corsivo e che cambia in continuazione, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra piatti di pesce e di carne. Dal pesce crudo, ostriche e gamberi al baccalà mantecato accompagnato con olive taggiasche e pomodorini e una croccante frittura di pesce, dagli spaghettini con bottarga di muggine e vongole veraci o calamaretti e verdure alle succulenti guancette di vitello brasate o costolette d’agnello. Non può mancare la grande passione di Giorgio per il formaggio che io condivido pienamente.
Tutte le volte che varco la soglia della sua mitica osteria, problemi e pensieri spariscono, sentendo la vera anima che si respira in questo meraviglioso luogo.