Alla scoperta di un bellissimo agriturismo.
Un bel sabato di marzo, sull’altopiano di Asiago 7 Comuni le mattine ancora fresche, la primavera fa fatica ad arrivare. Decido di scendere verso Valdastico in provincia di Vicenza, per conoscere un agriturismo molto particolare. Prendo una strada poco battuta dalle macchine, ma molto dagli amanti della bici. Attraverso il paese di Roana, Mezzaselva, Rotzo, patria della famosa patata, e poi giù lungo una strada con quasi una ventina di tornanti. Il sole inizia a scaldare. Non ho fretta, il mio caro amico Christian mi aspetta nell’agriturismo verso mezzogiorno.
Ad ogni tornante un panorama diverso, i ciclisti si inerpicano con fatica, ma è la loro passione. Solo vederli, mi sento affaticato. Tornante dopo tornante, arrivo nella Valdastico, passo il paese di Pedescala, San Pietro, ancora un po’ di salita, ancora una piccola curva stretta a gomito ed eccomi al tanto desiderato agriturismo Al Cucco.
Parcheggio, salgo una scala in pietra e mi si apre un panorama meraviglioso. Marianna, la proprietaria e casara, mi accoglie con un grande sorriso. Subito mi rendo conto di essere in un angolo di Paradiso. Anche Christian è felice di vedermi qui. Si apre una bottiglia di vino, in segno di benvenuto, che condividiamo con allegria con altri ospiti.
Il panorama è incantevole. Tutto è circondato da boschi. Siamo a 550 m di altitudine.
Alcuni belati attraggono subito la mia attenzione. Nell’appezzamento sottostante le capre della razza Camosciata delle Alpi mi guardano curiose. Mi rendo conto di essere proprio nel posto giusto.
Il piccolo borghetto è composto da piccole case contadine. Una di queste è dedicata ad un’attrezzatissima cucina, con a fianco un piccolo caseificio, e un’altra è riservata all’ospitalità. Ci raggiunge Fabio, marito di Marianna. Si chiacchera, si scherza, l’atmosfera è gioiosa. Ma il mio sguardo è sempre per loro, le capre.
È arrivata l’ora di pranzo, Marianna mi fa strada. Mi accoglie un caminetto acceso che mi dà il benvenuto. Inizio a fare un sacco di domande. Marianna mi zittisce, prima si mangia, e poi ti racconto la storia del Cucco.
Ci accomodiamo a una tavola ben apparecchiata
nella saletta molto accogliente e curata in ogni dettaglio, ed è già pronto l’antipasto. Un piatto di fine porcellana ospita i formaggi prodotti dalla Marianna. Un tripudio di profumi. Marianna me li descrive uno per uno.
Si inizia con una deliziosa ricotta, fatta di prima mattina, incredibilmente buona, molto dolce. Subito dopo un formaggio caprino fresco, cremosissimo. Un terzo formaggio è una caciottina di due settimane di vita, ricoperta da una soffice muffa bianca, dal nome penicillium candidum. La pasta è morbida, delicata, al palato è dolce e cremosa, con sentori di sottobosco. Poi un’altra caciotta di due mesi di stagionatura, già con i sapori più accentuati, di grande personalità.
Ed ecco il pezzo da novanta. Lo stagionato prodotto nel mese di giugno dello scorso anno.
Al palato è soave, molto lungo, con sentori erbacei, dolce, equilibrato, un vero formaggio da meditazione. E siamo solo all’inizio.
Dopo questi deliziosi formaggi arrivano i primi, uno più buono dell’altro. Gnocchi, tagliatelle, ravioli, tutti fatti a mano da mamma Adriana, una cuoca di grande talento. Non mancano le carni, la polenta, le verdure e dessert, un vero pranzo da Re.
Mentre assaggio queste delizie, Marianna inizia a raccontarmi la loro storia.
Le casette di proprietà della famiglia, che oggi accolgono l’agriturismo, per molto tempo erano rimaste dei ruderi, nessuno voleva metterci le mani. Nei terrazzamenti intorno veniva raccolta l’uva e le verdure dell’orto. Marianna lavorava in una cartotecnica in pianura. Il papà, muratore, invece, un giorno decise di ricostruire il tutto. Tutti e sabati e domeniche veniva qua per sistemare le case diventate fatiscenti. Alla fine degli anni ’90 erano pronte, e nel 2000 nasce l’azienda agricola.
La passione di Marianna erano le capre. Si inizia. Incontra Fabio, si sposano e comprano due capre e un becco. Ed eccoci partiti nella grande avventura. Nel 2005 nasce l’agriturismo, e da allora non si sono più fermati. Oggi ci sono 60 capre, una clientela affezionata e tanto lavoro. Arrivano i figli, Anna e Filippo. Anna, già diciannovenne, aiuta e impara. Ero incantato ad ascoltare questa bellissima storia, ma era arrivato il momento di conoscere le capre e la mia emozione era al culmine.
Erano appena tornate dal pascolo. Loro, alle sei del mattino, vengono munte da Fabio, subito dopo partono da sole per andare a brucare nel bosco e da sole, a fine mattinata, ritornano per riposare, aspettando la mungitura serale, incredibile!
Come entro nel loro cortile, mi vengono incontro curiose, mi annusano, leccano le mani, sempre guardate dai due maschi, Willy e Ade. Da pochi giorni sono nati i capretti, che già corrono e saltano felici. Marianna prende in braccio una capretta nata tre giorni fa. Ha il manto di color nocciola, e così decidiamo di chiamarla proprio Nocciola.
Che giornata meravigliosa ho trascorso! Indimenticabile! Purtroppo si è fatto tardi, devo partire, ma sono certo che ritornerò molto presto a salutare Nocciola, diventata mia figlia!
Agriturismo Al Cucco
Località Cucco
Valdastico (VI) Veneto